COME AIUTARE UN MALATO DI PARKINSON
ACCOMPAGNARE IL PAZIENTE PARKINSONIANO NEL QUOTIDIANO
La responsabilità di assistere un malato di Parkinson può far paura ma se si pensa alla ricchezza di valori, al calore umano, agli insegnamenti stessi che la malattia porta, ci si rende conto che l’assistenza a un malato può creare dei legami profondi e cambiare la visione della vita, facendoci riflettere su ciò che è veramente importante.
UNA NUOVA PERCEZIONE DELLA VITA
Quando un tuo familiare è malato di Parkinson, la malattia diventa una sfida comune. La vita di tutti i giorni si modifica e i suoi equilibri si rompono, è una sfida per il malato ma anche per te che devi accudirlo, portando avanti le responsabilità e le azioni che già prima erano parte della tua vita.
Una responsabilità che viene fortemente ricompensata dall’alto valore umano dell’esperienza che si vive.
Se un tuo familiare un parente o un amico hanno bisogno del tuo sostegno, non lasciarti spaventare dalle incognite. Donare il tuo tempo e la tua attenzione è il regalo più prezioso che puoi fare alle persone a cui vuoi bene.
UNA SFIDA COMUNE CONTRO IL PARKINSON
CONSIGLI UTILI PER AFFRONTARE LA MALATTIA DA CAREGIVER
Assistere un malato non è sempre facile, ma puoi seguire alcuni consigli, messi a punto dall’americana Caregiver Action Network, per supportare al meglio un parente malato nel rispetto delle tue esigenze.
ASSISTERE UN MALATO DI PARKINSON
CONSIGLI PRATICI PER L' ASSISTENZA DI TUTTI I GIORNI
Conoscere la malattia e adottare i giusti accorgimenti serve a vivere meglio la quotidianità per il malato e per chi fornisce assistenza. La nostra associazione è a tua disposizione per offrire tutte le informazioni e i consigli pratici per vivere il Parkinson con più serenità.
VIVERE IL QUOTIDIANO
Le cure farmacologiche per il Parkinson sono fondamentali per tenere sotto controllo i sintomi motori e non motori della malattia e devono essere somministrate con precisione assoluta.
Una buona abitudine è creare un elenco dei farmaci abituali in modo da consentire, in caso di tua assenza, la corretta somministrazione delle terapie da parte di familiari e amici.
I promemoria ti aiutano a ricordare l’orario esatto di somministrazione e ad annotare eventuali comportamenti “compulsivi” o cambi di personalità, in modo da poter segnalare questi episodi al medico curante.
I farmaci aiutano a inibire i sintomi motori ma, dopo una lunga assunzione, si crea una forma di assuefazione. L’adozione di uno stile di vita sano che comprende alimentazione, fisioterapia e sport contiene l’entità dei sintomi.
In caso di sovrappeso, di problemi di deglutizione o di eccessiva salivazione, il medico curante può suggerire dei cambiamenti utili volti a migliorare la quotidianità.
PARKINSON E FIGLI
INFORMARE I FIGLI PER GESTIRE INSIEME LA MALATTIA
I bambini sono naturalmente portati a provare curiosità verso ciò che non conoscono.
Se si hanno dei figli, soprattutto se piccoli, è fondamentale rassicurarli e avvicinarli alla malattia attraverso semplici azioni e risposte alla loro portata.
Il Parkinson può spaventare, ma se lo conosci lo affronti!
AFFRONTARE LA MALATTIA IN FAMIGLIA
SUPERARE LE DIFFICOLTÀ CON PAZIENZA E ASCOLTO
La malattia di Parkinson richiede alla famiglia continui adattamenti, cambiamenti di ruolo e di funzione da parte dei membri nel nucleo familiare che può stravolgere le dinamiche e gli equilibri collaudati nel tempo.
ACCETTAZIONE E RESILIENZA
Data la natura cronica e degenerativa della malattia, occorre essere informati sulla patologia per non doverla subire passivamente senza essere giustamente preparati a gestire i cambiamenti.
Una delle maggiori difficoltà è sicuramente l’accettazione della diagnosi di Parkinson. Non parliamo solo del momento della diagnosi in sé ma dell’aspetto degenerativo della malattia che comporta un crescendo di sintomi con numerose alternazioni degli equilibri per il malato e la famiglia.
Pazienza e ascolto reciproco sono gli elementi chiave per mantenere l’armonia e la stabilità.
La gestione delle attività abituali all’interno della famiglia, come il lavoro, deve trovare un compromesso con la nuova quotidianità data dalla presenza della malattia. Questo è uno dei motivi principali della maggiore incidenza di casi di burn out nelle persone che assistono il malato, sottoposte ininterrottamente a un forte stress fisico e psicologico.