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Parkinson giovanile

IL PARKINSON NEI GIOVANI

COME RICONOSCERE IL PARKINSON NEGLI UNDER 50

Il Parkinson è una malattia che, nel 75% dei casi, si manifesta attorno ai 60 anni di età ma c’è un 5% della popolazione che può svilupparlo prima dei quarant’anni. Questo tipo di Parkinson viene definito Parkinson giovanile o “early-onset parkinsonism” (EOP).

UNA QUESTIONE DI GENETICA

In base all’età la malattia prende un nome diverso: juvenile parkinsonism (JP) se i sintomi si sviluppano prima dei 21 anni, young onset of Parkinson’s disease (YOPD) se l’esordio clinico si presenta tra i 21 e i 40 anni.

A cambiare, oltre al nome, sono gli aspetti clinici e le mutazioni del DNA che causano l’insorgere della malattia.

La correlazione con la genetica non comporta necessariamente la sua trasmissibilità ai figli.

Tuttavia, è stato comprovato che la malattia abbia un origine multifattoriale pertanto se, in famiglia, si hanno dei casi di Parkinson, può essere utile eliminare ogni dubbio con un test genetico.

COME AFFRONTARE IL PARKINSON negli under 50

UNA DIAGNOSI DA AFFRONTARE CON FIDUCIA E CONSAPEVOLEZZA

Ricevere una diagnosi di Parkinson giovanile è certamente una cosa che può generare sconforto.

Le immagini che affiorano alla mente suscitano insicurezza, senso di alienazione e, in alcuni casi, anche un sentimento di rassegnazione.

Ma la malattia deve essere affrontata con consapevolezza.

CONDIVISIONE, MOVIMENTO E SPORT

Confrontarsi con altre persone che vivono la stessa situazione è di grande aiuto per superare lo sconforto iniziale e adottare un atteggiamento di fiducia e consapevolezza è fondamentale.

Accettazione e resilienza vanno di pari passo e il supporto di chi comprende appieno le problematiche quotidiane e le emozioni provate può essere fondamentale per imparare a convivere con la malattia, senza lasciare che questa prenda il sopravvento su ogni pensiero.

Il movimento e lo sport sono un ottimo alleato per tenere sotto controllo la mobilità e le capacità motorie, ma sono anche un ottimo carburante per l’umore. Le sfide sportive spronano verso il superamento dei limiti fisici, dimostrando che la volontà può molto. Le sfide in gruppo non ti lasciano mai solo, perché sei parte di un insieme e il risultato di uno diventa il risultato di tutti. La gratificazione che ne deriva è un’iniezione di fiducia che non ha pari.

Se hai ricevuto una diagnosi di Parkinson, non rimanere in disparte:
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