IL PARKINSON A 50 ANNI E NEGLI ANZIANI
I SINTOMI MOTORI E NON MOTORI DELLA MALATTIA
Quando si presenta, la malattia di Parkinson inizia con sintomi che possono variare da persona a persona e che non sempre sono facilmente identificabili in modo chiaro.
SINTOMI ED EVOLUZIONE
I tremori degli arti sono fra i sintomi iniziali più comuni, nell’ordine mani, braccia e gambe con crampi ricorrenti e tensione cronica nella zona del collo e della nuca, oltre a stanchezza, stitichezza, disturbi dell’olfatto e depressione.
L’aumentare dei sintomi è direttamente proporzionale alla degenerazione cellulare nella substantia nigra. Per questo le attività connesse alla motricità diventano sempre più difficili; la voce diventa sempre più lieve e aumentano le problematiche nella comunicazione e nell’uso della parola.
Anche la velocità di progressione della malattia varia da persona a persona.
Ad ogni modo, nei primi cinque anni, l’effetto dei farmaci è talmente efficace da garantire una vita pressocché normale. Tuttavia, è fondamentale adottare, sin da subito, uno stile di vita adeguato che possa influire positivamente sul benessere della persona limitando i condizionamenti della malattia in futuro.
PARKINSON E ATTIVITÀ FISICA
UNITI NELLO SPORT CONTRO LA MALATTIA
Il movimento e lo sport non sono solo utili per il benessere fisico ma contribuiscono al benessere psicologico e stimolano il buon umore. Questo succede sia nelle persone giovani che nelle persone meno giovani.
UN APPROCCIO CHE GRATIFICA
È risaputo che l’attività fisica aiuta la riduzione della pressione arteriosa, mantiene costante i livelli di glicemia e colesterolo nel sangue, previene malattie metaboliche e cardiovascolari come anche malattie neoplastiche e artrosi e contribuisce a mantenere una buona forma fisica.
Questi benefici sono importanti in ogni condizione di salute e ancor di più in caso di Parkinson perché l’attività fisica aiuta a tenere sotto controllo i sintomi motori.
Inoltre, l’attività di gruppo e la partecipazione in una squadra, in cui mettersi in gioco per affrontare nuove sfide crea una situazione di condivisione e spinta reciproca.
Un potente propulsore e fonte di motivazione che allontana dall’isolamento e dal senso stesso di solitudine che spesso colpisce chi vive direttamente la malattia sulla propria persona e le persone vicine.
Lo sport, quindi, non solo come attività fisica ma come strumento di socializzazione, di gratificazione e di dimostrazione che con la volontà si possono raggiungere risultati incredibili.
Non rimanere nell’ombra, entra nella grande famiglia Parkinson&Sport.