I SINTOMI DELLA PATOLOGIA
I CAMPANELLI D' ALLARME DELLA MALATTIA
Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa che presenta alcuni segnali chiari sin dal suo esordio. I sintomi motori sono certamente i più evidenti.
COME CI SI ACCORGE DI AVERE IL PARKINSON?
I primi sintomi del Parkinson ad annunciare la malattia sono: la perdita di espressività, sbalzi d’umore e depressione, tempi di reazione più lenti, aumento improvviso della sudorazione, inspiegabile pressione bassa, eccessiva sonnolenza diurna e stitichezza.
Questi sono i campanelli d’allarme della malattia a cui prestare attenzione e sono di immenso valore predittivo perché iniziano a essere evidenti 7-8 anni prima dello sviluppo di disabilità motorie.
Tra i segnali più evidenti si riscontrano: la rigidità, i tremori involontari, la bradicinesia o lentezza dei movimenti, la riduzione o perdita dei movimenti automatici.
In seguito al riscontro di questi sintomi è sempre consigliato affidarsi a un consulto medico, effettuando una visita neurologica con uno specialista in disturbi del movimento, che attesti o smentisca la diagnosi di morbo di Parkinson.
I SINTOMI MOTORI DEL PARKINSON
I DISTURBI CHE CONDIZIONANO LA MOBILITÀ
Tra i sintomi pù significativi vi è la riduzione dei movimenti pendolari delle braccia, dell’ampiezza e della velocità del passo, con eventuale trascinamento della gamba; oppure maggiore difficoltà a girare dal lato più colpito dalla patologia.
UNA MALATTIA CHE PROVOCA DOLORE
Il dolore viene riscontrato in tutte le fasi della malattia ed è certamente il sintomo che condiziona maggiormente la qualità della vita delle persone e può essere di varia natura: dolore distonico, dolore non distonico, dolore neuropatico o radicolare e dolore centrale.
Il dolore distonico è associato a posture o movimenti dal tono muscolare alterati, mentre il dolore non distonico comprende disturbi legati all’apparato muscolo-scheletrico come crampi o irrigidimento.
Il dolore neuropatico si manifesta a seguito del deterioramento dei nervi del sistema nervoso periferico, mentre il dolore centrale interessa prevalentemente il lato maggiormente compromesso o la zona lombare della colonna.
Diversi studi segnalano, inoltre, l’associazione tra dolore e depressione. Lo sport e l’attività fisica possono sensibilmente limitare la velocità di progressione della malattia, migliorando lo stato psicologico e la qualità della vita.
I SINTOMI NON MOTORI DEL PARKINSON
I DISTURBI CHE CONDIZIONANO L'EMOTIVITÀ
I sintomi non motori della malattia di Parkinson possono influenzare l’emotività della persona, oltre a manifestarsi attraverso disturbi cognitivi e comportamentali.
UN DISAGIO CHE SI RIFLETTE SULL’UMORE
Uno dei sintomi cognitivi più invalidante è la perdita di espressività, dovuta alla carenza di dopamina che rende i muscoli del viso più rigidi. A questo sintomo si aggiungono un tono di voce più flebile e una maggiore confusione del linguaggio.
La personalità si modifica e l’umore diventa instabile, con momenti di apatia e possibile depressione
Il Parkinson può compromettere anche l’autoregolazione dell’organismo provocando, ad esempio, problemi di sudorazione eccessiva.
L’incarnato, in particolare del viso, può diventare particolarmente oleoso e seborroico.
Tra i disturbi dell’organismo che anticipano la malattia di Parkinson ci sono anche un inspiegabile abbassamento della pressione e problemi intestinali come la stitichezza, disturbi del sonno quali sonnolenza diurna e insonnia notturna.
Tra i vari disagi, il punding, è uno dei disturbi comportamentali del Parkinson più fastidioso: consiste nel ripetere compulsivamente la stessa azione, con un effetto ossessivo nella vita della persona.
PARKINSON, NON CI FERMERAI
COSA CAUSA IL PARKINSON?
POSSIBILI ORIGINI DELLA MALATTIA E DEI SUOI DISTURBI
Ad oggi, non ci sono cause certe che provochino la malattia di Parkinson.
Tuttavia, è stato comprovato che la malattia abbia un’origine multifattoriale, costituita da diverse componenti ambientali e genetiche.
LE CAUSE DEL PARKINSON
A livello ereditario e genetico, alcune delle cause ipotizzate sono la familiarità e le mutazioni identificate per i geni alfa-sinucleina, parkina, dardarina e DJ-1.
Anche le componenti ambientali sono cause scatenanti del Parkinson, come l’esposizione a tossine esogene quali pesticidi, metalli e altre sostanze chimiche derivanti da processi industriali.
Anche lo stile di vita, come alimentazione e tabagismo, possono indurre l’insorgere della malattia.
In particolare, le abitudini alimentari possono influire sulla manifestazione dei sintomi. Cibi ricchi di grassi animali e di vitamina D incentivano lo sviluppo della malattia, mentre legumi, noci, patate e caffè sembrano avere un ruolo protettivo.