FATTO E’ MEGLIO CHE PERFETTO
Arrivano le prime adesioni, con la prima bellissima storia da leggere.
Prende sempre più corpo la BIKE RIDING FOR PARKINSON’S ITALY 2020:
da PAVIA a ROMA, 790 km in bicicletta, 9 GIORNI e 17 TAPPE , da sabato 5 a domenica 13 Settembre.
Fatto è meglio che perfetto
In questo periodo della mia vita ho imparato questa regola: fatto è meglio che perfetto. Quante volte abbiamo aspettato ad agire ritenendo di non essere pronti, e abbiamo rimandato e rimandato aspettando che ogni mattoncino fosse al suo posto?
Quante volte ci è capitato di farlo cosi a lungo, da arrivare anche a rinunciare?
Magari certe scelte le stiamo ancora rimandando.
Io da qualche tempo ho deciso, e non è stato facile, che quando ho un progetto, una volta creata una buona struttura di base e definiti con chiarezza gli obiettivi, agisco, mettendo in preventivo che mi potrà succedere di mettere a punto qualche particolare durante la corsa.
Il viaggio è già iniziato
Per questo motivo, da quando abbiamo iniziato a immaginare questo progetto, ho deciso che lo avrei lanciato sul web da subito senza tergiversare, fatalmente qualche magagna c’era, ed è stata subito notata dai più attenti, li ringraziamo per averci dato l’opportunità di rimediare.
Il viaggio è già partito, sta crescendo, ci sta dando già grandi soddisfazioni, ed anche tanto da lavorare: attualmente il gruppo di lavoro è di 5 persone oltre a me, tutti sportivi con la malattia di Parkinson, che prenderanno parte al viaggio.
ALBERTO ACCIARO 58 anni da Nonantola di Modena
Un messaggio da saltare sulla sedia
Oltre all’entusiasmo che ci sta muovendo, cominciano ad arrivare le prime adesioni, e ci danno ancora più forza.Sentite questa storia. Ho ricevuto un messaggio da Antonio, un ragazzo dell’Ecuador, che vive in Italia da un anno, con moglie italiana, che mi ha fatto saltare sulla sedia.
Buonasera. Sono Antonio Salvador, vi ho conosciuto a settembre all’autodromo di Monza, partecipavo alla mezza maratona della Domenica mattina, mentre voi eravate li per la 12 ore in bicicletta della notte prima, mi sono informato sul vostro progetto ho iniziato a seguirvi sui social. Oggi mi ha fatto molto piacere leggere del viaggio in bicicletta che state organizzando a Roma e mi è sembrata una bellissima iniziativa.
Da quando a mio padre, nel 2012 è stato diagnosticato il Parkinson, la MTB è diventato il suo mezzo per affrontare questa sfida. Pratica questo sport quotidianamente per un’ora al giorno, però sempre da solo, e non abbiamo mai avuto l’occasione di fare qualcosa di bello insieme legato allo sport, una grande passione di entrambi.
Io sono un runner a cui piace molto la bicicletta, la uso per spostarmi per lavoro e per fare delle gite in giornata insieme a mia moglie e a mio figlio e a volte facciamo gite fuori cittá di più giorni.
Appena ho visto il vostro post su Instagram ho girato a mio padre il messaggio ed anche a lui è piaciuto molto la vostra proposta di viaggio. Io abito a Milano e mio padre in Ecuador e ci piacerebbe molto unirci a voi in questo viaggio, che vediamo come una bella occasione per fare un viaggio indimenticabile insieme, un’ occasione per vivere una sfida in più, e un’ occasione per conoscere nuove persone, nuovi amici. Lui verrebbe in Italia apposta per questo motivo, sperando sempre che a settembre ci sia già la possibilità di viaggiare tra i nostri paesi.
Grazie Antonio, il tuo messaggio è bellissimo: speriamo col cuore che a settembre si possa volare dall’Ecuador e che si possano organizzare le serate di incontro con gli amici delle varie associazioni. Aspettando che altri amici con storie meravigliose come la tua aderiscano al viaggio.
Le interviste a colazione di “Prendo la levo e arrivo”
Vittorio e Valeria sono gli ideatori del progetto “Mettici la faccia Park” una campagna sociale di sensibilizzazione sulla malattia di Parkinson che si sviluppa attraverso un progetto fotografico in tour in tutta Italia.
Nelle sedi dove Vic e Vale portano il loro messaggio, viene messo a disposizione di pazienti, caregiver, medici e operatori del settore, un set fotografico.
La creatività e la forza delle immagini per sconfiggere insieme la paura e l’apatia, per mettere a nudo se stessi senza nascondere la malattia ma affrontandola con coraggio e orgoglio, “mettendoci la faccia” ogni giorno a riveder le stelle, la luna, il sole e sentirne il calore sulla pelle.
Mercoledì 10 – Veronica Yoko Plebani, dalla malattia alle Olimpiadi, surfando, pagaiando, nuotando, pedalando e correndo incontro alla vita, con tutta la forza che ha giorno dopo giorno.
Veronica, ci racconterà di come, a soli 15 anni, ha dovuto affrontare una sfida più grande di lei, una forma aggressiva di meningite batterica fulminante, che le ha causato la perdita delle falangi della mani e dei piedi, oltre a diverse cicatrici su tutto il corpo.
Lo sport ha avuto un ruolo fondamentale nella sua vita, perché l’ha aiutata a recuperare il rapporto con la sua fisicità. Dal 2012 Veronica Yoko Plebani pratica attività a livello agonistico: nel 2013 e nel 2014 ha vinto la medaglia d’oro ai campionati mondiali di paracanoa. Ha partecipato ai Giochi Paraolimpici invernali di Sochi, gareggiando nella disciplina del cross-snowboard e ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro come paracanoista. Negli ultimi anni l’atleta si è specializzata anche nella disciplina del paratriathlon, vincendo diverse medaglie tra il 2017 e il 2018.
Se leggi con piacere le nostre storie e vuoi essere tra i primi a riceverle direttamente sulla tua mail, facci felici, iscriviti qui.