L’ECOLOGIA PROTEIFORME DELL’ESSERE UMANO NEL 2021
Sarà questa un arma vincente contro il COVID19?
In questi giorni ho sentito il termine proteiforme per la prima volta e mi ha molto incuriosito, tanto da cercarne il significato e utilizzarlo come spunto per una riflessione e un proposito per il 2021.
Proteiforme: Capace di assumere o rivelare improvvisamente aspetti o atteggiamenti diversissimi, per adattarsi, integrarsi all’ambiente e alla realtà in cui si trova.
Trovato il suo significato, mi sono domandato se sviluppare questa capacità nel 2021 può essere un contributo, se messo in atto personalmente, come risposta alla crisi sanitaria mondiale che stiamo vivendo.
L’attività fisica come difesa dal Coronavirus
Considerando che; il mondo in cui viviamo è in continuo e sempre più veloce cambiamento, che il nostro nemico da sconfiggere in questo momento, il feroce e subdolo Coronavirus, è mutevole, possiamo dire che, oggi più che mai, essere proteiformi è una buona caratteristica?
La resilienza che da anni spopola tra le caratteristiche più ricercate, ormai ha fatto il suo tempo, non è più sufficiente cadere e rialzarsi riproponendo velocemente la stessa forma.
Ora ad ogni caduta è utile saper analizzare, prima di rialzarsi, il motivo della caduta, capire in che contesto è avvenuta, quali capacità implementare per poter modificare i propri comportamenti per evitare che possa ricapitare, ad ogni caduta corrisponde un adattamento migliorativo.
Mens sana in corpore sano
La crisi mondiale che stiamo vivendo, ci ha fatto capire per la prima volta, in modo piuttosto evidente e inequivocabile che il detto Mens sana in corpore sano non è importante solo per ognuno di noi singolarmente, ma si può riflettere direttamente sull‘equilibrio globale non solo sanitario ma anche economico e sociale.
Ce lo ha sbattuto in faccia in modo inequivocabile e uguale per tutti, togliendoci la libertà di movimento, la possibilità di avere rapporti sociali e di soddisfare i nostri piaceri.
Il disagio che stiamo vivendo tutti, senza distinzioni geografiche, economiche o sociali, per un tempo cosi prolungato, agisce come una leva del dolore molto potente che ci obbliga a riflettere veramente su quali devono essere i comportamenti da adottare, nell’immediato, per ridurre la possibilità di ritrovarci ancora nella stessa condizione.
Il dato su cui riflettere è il fatto che tutti stiamo pagando un prezzo altissimo, in termini di libertà personali, per difendere Ie categorie più deboli, gli anziani e gli immunodepressi.
Siamo costretti a rinunciare a vivere per alleggerire la pressione sul sistema sanitario che, impreparato ad un emergenza simile, non riesce a dare assistenza a tutti, e che ha dovuto distogliere risorse dalle altre categorie di ammalati, che nel frattempo non sono certo sparite.
Tutti sappiamo che, soprattutto in Italia dov’è l’assistenza sanitaria è garantita, la salute pubblica ha un costo altissimo nel bilancio economico del paese e a cascata per la pressione fiscale delle persone e delle attività produttive.
Ma se fino ad ora abbiamo pensato che contribuire a sviluppare l’economia sarebbe bastato, la situazione che stiamo vivendo ci dice che non è sufficiente, anche i paesi più ricchi e socialmente più evoluti stanno soffrendo la stessa crisi.
Contributo al nuovo mondo
Cosa possiamo fare dunque personalmente, cosa siamo disposti a mettere in atto oggi per contribuire ad un mondo migliore, già dal 2021, da lasciare ai nostri figli, che diminuisca il rischio di ritrovarci un domani in un altra crisi come questa.
Nasce un nuovo concetto di ecologia che unisce al rispetto per l’ambiente e la natura, il rispetto per noi stessi, del nostro corpo, perché abbiamo imparato che essere in forma ed avere un sistema immunitario reattivo ci permette di rispondere meglio all’attacco di una malattia, qualsiasi essa sia.
Ora più che mai siamo tutti soldati dello stesso esercito, stiamo tutti combattendo la stessa battaglia, ogni soggetto impreparato può mettere a rischio tutta la specie.
Stile di vita corretto
Uno stile di vita corretto e sano è la risposta che tutti possiamo dare da subito, senza costi aggiuntivi e in un tempo zero.
Uscire a fare attività motoria, esporsi alla luce del sole, alzarsi dalla scrivania o dal divano, e camminare anche solo per mezz’ora al giorno da dei risultati immediati, fa la differenza che possiamo apprezzare già dopo 7 giorni.
Meglio ancora se oltre all’attività motoria, deciderai di modificare le tue abitudini scorrette, magari smettendo di fumare, diminuendo gli alcolici e gli zuccheri, adottando un alimentazione sana ed equilibrata, riposando il giusto e dedicando del tempo a te stesso e alla tua famiglia.
Uno stile di vita nuovo, ecologico per te e al servizio di un bene più ampio e importante, per un ecologia che parte da noi ma orientata anche agli altri.
Le persone che fanno sport regolarmente hanno un sistema immunitario molto più reattivo, ve lo posso garantire personalmente, faccio sport con continuità e non ho un influenza o altre malattie da almeno… non me lo ricordo nemmeno.
Sono numerosi gli studi scientifici infatti che evidenziano un’influenza positiva dell’attività fisica sul sistema immunitario, soprattutto se praticata con costanza e senza eccessi.
È noto infatti che un’attività fisica regolare, con la giusta durata e intensità, aiuta a migliorare la risposta immunitaria dell’organismo.
Open window
Tendenzialmente gli sportivi corrono un rischio molto basso di contrarre infezioni o di esporsi a contagi, rispetto a soggetti che non praticano sport. So che vi starete chiedendo come mai atleti come Ronaldo, Pellegrini, Rossi e tanti altri si sono ammalati di coronavirus?
Perché allora voi dovreste iniziare a fare sport correndo questo rischio?
C’è una spiegazione, si chiama “Open Window” e non è certamente una buona scusa per rimandare. È dimostrato scientificamente che la funzionalità del sistema immunitario viene temporaneamente meno dopo una sessione di attività ad alta intensità e prolungata.
Esiste quindi in questo momento detto appunto “Open Window” durante il quale siamo più esposti ad attacchi esterni, al rischio di infezioni.
Non c’è un tempo ben definito di durata di questa finestra aperta, è in relazione alle condizioni generali di salute della persona stessa, in genere varia dalle 3 alle 72 ore successive ad un allenamento particolarmente intenso. Chiaramente il rischio aumenta se dopo tale allenamento si condividono spazi con altre persone tipo gli spogliatoi e le docce.
Quindi come ci dobbiamo comportare?
Il consiglio è di non trasformare l’attività salutare in un rischio. L’attività fisica va proporzionata in base alla stato di forma attuale di ognuno di noi. Trasformarsi improvvisamente in atleti sarebbe un rischio per la nostra salute, meglio e più funzionale è un graduale incremento dell’intensità, facendoci seguire da un professionista, dal momento in cui decidessimo di darci degli obiettivi ambiziosi.
Per spiegare come il grado di salute sia legata alla quantità di esercizio fisico , possiamo tenere presente la “curva J “. Questa è una curva che si delinea su di un grafico che mette a rapporto il rischio di infezione con la quantità (e qualità aggiungiamo noi) di attività fisica.
Potete notare come l’esercizio moderato riduca il rischio di infezione respiratoria, perchè ha effetti benefici sulla funzione immunitaria. Viceversa se si praticano esercizi fisici intensi e prolungati, che il nostro organismo non è abituato a sostenere, si abbassano le difese immunitarie e si aumenta il rischio di contrarre perciò infezioni del tratto respiratorio.
Il 2021 sarà un anno di grandi cambiamenti, la nostra realtà personale sarà un continuo adattamento al succedersi degli eventi, giorno per giorno dovremo guardare alle statistiche per generare una risposta.
Il vaccino, che stiamo iniziando ad utilizzare è la nostra arma per attaccare il nemico, il sistema immunitario sono le nostre difese, costruirle alte e resistenti è il nostro primo obiettivo.