Io e Parky insieme appassionatamente a Sirmione.
Il mio compagno di vita, che chiamo affettuosamente Parky, a Sirmione mi ha accompagnato per tutta la gara.
Sirmione è un triathlon bellissimo: la nuotata che passa nella fortezza, la bicicletta tra le colline e i vigneti, la corsa finale nella penisola. Forse è per questo che il mio amico Parky non mi ha mai lasciato solo.
Già durante tutta la frazione di nuoto ho avuto dei forti crampi, soprattutto alla gamba sinistra, ma anche quella destra dalla metà fino all’uscita dall’acqua. Nel percorso in bicicletta gli irrigidimenti muscolari sono stati abbastanza lievi e meno frequenti, nella corsa poi la difficoltà si è amplificata e in alcuni momenti le gambe non rispondevano ai miei comandi, in alcuni momenti avevo una leggera nausea e piccole difficoltà nell’equilibrio.
Anche il recupero post gara questa volta è stato difficile, la sera stessa ho avuto difficoltà a mangiare, nei giorni successivi i polpacci erano duri come il legno e molto doloranti al massaggio. Dopo quattro giorni di scarico completo ho fatto una corsetta leggera e i dolori si sono ripresentati.
Nei prossimi giorni cercheremo di capire se la causa di questi crampi è attribuibile al fatto di aver sostenuto due triathlon olimpici ravvicinati, cosa che io credo più verosimile, o all’interferenza della malattia. Quello di cui sono sicuro è che la causa non può essere stata la disidratazione perché già nelle ore precedenti la mi sono preoccupato di bere molto e ho continuato farlo durante tutta la gara.
La cronaca della gara: giornata molto bella, ed anche la competizione, condizioni meteo ideali, caldo accettabile, per la prima volta ho potuto sfruttare il vantaggio di essere un “atleta anziano”, per tutti gli altri infatti la muta durante la frazione di nuoto era vietata mentre è sempre permessa per gli atleti dalla categoria M3 in su, io sono M4 e allora muta sia! Memore dell’esperienza di Bardolino ho fatto molta attenzione alla navigazione e stavolta ho percorso 1516 m, perfetto! Il riscontro cronometrico non è eccezionale nonostante la buona navigazione causa crampi, è vero che nel triathlon le gambe vengono usate poco, ma non trascinate come ho fatto io con i piedi a martello.
La frazione di bicicletta è stata molto veloce, ho cercato di non esagerare risparmiando energia, abbiamo pedalato immersi nel bel paesaggio delle colline moreniche a sud del lago di Garda, mi sono nutrito bene e con continuità, ho alternato tratti dove sono stato in grossi gruppi a tutta velocità, a tratti in cui ero solo o eravamo in due o tre.
La frazione di corsa in questa gara inizia in una zona cambio 2 lontana dalla prima. Dopo aver ingerito un gel iniziato a correre piuttosto bene, mi sentivo sciolto le gambe giravano, nei primi 3 km o corso sotto i 5 minuti al km. Poi il ritmo si è abbassato, le gambe si sono indurite e lo stomaco non era a posto, ho continuato a bere in tutti i punti di ristoro, ma i tre giri multilap finali sono stati, come mi capita spesso, una sofferenza.
LA MIA PRESTAZIONE
Comunque anche questa gara l’ho finita. Nonostante tutto sono soddisfatto, il riscontro cronometrico totale è buono, la classifica è un pò deludente ma anche qui ho imparato qualcosa su cui dovrò lavorare. Grazie ai miei fratelli, Marco e Gil, a mia moglie Carolina e al mio braccio sinistro Marco con Grazia che mi hanno supportato e aiutato anche stavolta. Grazie a voi che mi seguite, arrivederci alla prossima avventura, Triathlon Sprint Ledroman 15-07.
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