ROBERTO TORNA IN SELLA, SETTE ANNI DOPO
‘Pedalare senza fretta, insieme a te’ è un verso di una famosa canzone di Cocciante. L’impresa sportiva di Roberto Russo, vista da fuori, può anche essere sembrata una passeggiata in bicicletta, di domenica mattina con una amica al fianco e fischiettando una canzone.
Per noi soci di Parkinson&Sport e amici di Robi è stata una giornata tra le più importanti: una delle cose che ci rende più felici è aiutare un paziente Parkinson a ritornare al movimento.
Per Roberto è stata una cavalcata splendida tra le colline della Valtenesi, che ha segnato la sua rinascita atletico-sportiva e una nuova fase della sua battaglia contro la progressione della malattia di Parkinson. Questo il suo racconto.
Sindrome giovanile di Parkinson
“Quando mi diagnosticarono la sindrome giovanile di Parkinson smisi ogni attività sportiva. Mai errore fu più grande! Decisi di mettere da parte lo sport che amavo tanto, in particolare proprio la mountain bike. Circa un anno fa, dopo 7 anni di inattività, grazie a Stefano Ghidotti, presidente di Parkinson&Sport, ho ritrovato la mia passione e capito che proprio lo sport poteva essere un valido alleato per tenere testa a Mr Park.
Mi si è riaperto un mondo, e ho cominciato a pensare di partecipare a una gara. Qualche mese fa ho ripreso ad allenarmi, aumentando sempre un po’ giorno dopo giorno, fino ad arrivare al mio obbiettivo, 30 chilometri.
Duathlon della Valtenesi
Un mese fa mi si presenta un occasione ghiotta: il Duatlhon della Valtenesi a staffetta si è in programma proprio nel mio paese di adozione, Calvagese della Riviera! Con entusiasmo ne parlo a Stefano, il quale mi dice che gli piace l’idea e mi lascia carta bianca per organizzare il tutto. Contatto subito gli organizzatori, Ilario Antonioli e Matteo Salodini che con entusiasmo accettano di ospitarci con il gazebo dell’associazione e di iscrivere due nostre Squadre.
Comincio ad allenarmi subito sul percorso della gara, tutti i giorni, con il sole e con la pioggia.
Cado anche alcune volte, fortunatamente senza conseguenze, se non quelle di finire nel fango e di ritornare a casa sporco e stanco, ma felice. Ma ogni giorno che passa mi sento meglio.
Sono cosi preso dall’entusiasmo che mi alleno anche il giorno prima della gara. Voglio essere sicuro di conoscere il tracciato metro per metro, e siccome ha piovuto molto, voglio capire anche dove sono le pozzanghere più insidiose. Così, assieme al mio amico Claudio, mi faccio tre giri completi, e naturalmente arrivo a casa distrutto.
Finalmente arriva il gran giorno, Parkinson&Sport si presenta alla partenza con due squadre, una composta da me e Stefano e l’altra da due fantastiche atlete, Annalaura Maurin, caregiver del papà Marino, e la sua inseparabile amica di tante gare, l’ultima il mezzo Ironman di Cervia del settembre scorso, Anna Maria Plizzari.
La gara si snoda tra il paese e le splendide colline della Valtenesi, affacciate sul lago di Garda. Io e Annalaura pedaleremo sul percorso della mountain bike, Stefano e Anna Maria correranno la parte podistica.
D.O.S.E.: Dopamina, Ossitocina, Serotonina, Endorfine.
Ancora faccio fatica a crederci, sono io il protagonista stavolta, sono in pista! Non potete immaginare la mia emozione, alla partenza ho il cuore che batte a mille, adrenalina e dopamina a fiumi. Prima della partenza io e Annalaura ci abbracciamo, producendo anche ossitocine e endorfine, insomma sono come una molla.
3.2.1. partiti! Ci scappa subito il primo errore da principiante, spingo un rapporto troppo lungo e nei primi metri pedalo a fatica fino quando capisco di agire sul cambio e tutto si aggiusta. La distanza da percorrere è di 14 km su due giri, il tracciato è su sterrato ondulato, la pioggia dei giorni precedenti ha reso il percorso fangoso.
Al primo giro tutto bene, pedalo e me la godo, con me Annalaura e Francesco (addetto al controllo fine corsa) che mi danno la carica.
Al secondo giro le cose cambiano, sono meno reattivo e anche un p’ stanco, forse i tre giri del giorno prima non sono stati una buona idea! Scivolo e cado in una pozzanghera, mi rialzo ma non riesco più a pedalare per il troppo fango.
Mi fermo, sento che sto perdendo fiducia in me stesso, non ritrovo nemmeno la mia grinta, sono sul punto di rinunciare.
A questo punto diventano fondamentali i miei compagni, Francesco gentilmente mi rifocilla con un succo alla pera che bevo con piacere, Annalaura continua ad incitarmi, mi dà consigli e mi tranquillizza mentre mi aspetta pazientemente. La sua carica e l’assistenza di Francesco mi rinfrancano, decido di andare avanti.
L’amica Marisa corre in mio aiuto.
MI dico: devo farcela, devo farcela! Mi viene in aiuto un’ altra amica, Marisa Sivo, e penso a quello che mi ha detto: “Solo chi ha tenacia può farcela”.
Così riprendo la bici e ripartiamo, anche pensando a Stefano e Anna che ci stanno aspettando per ricevere il testimone.
Al cambio siamo solo noi, le altre squadre hanno quasi tutte già completato la gara ma non importa, diamo il chip ai nostri compagni, che partono in quarta e in poco meno di mezz’ora sono all’arrivo felici.
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Ho provato una grande soddisfazione nell’arrivare alla fine del percorso, mi sentivo fiero di quello che avevo fatto, sono arrivato ultimo ma il messaggio che ci eravamo prefissati era arrivato. “Mr PARKINSON, NON CI FERMERAI!” La malattia non può e non cambierà la nostra vita.
Ragazzi che emozione sentire la vita addosso, che gioia infinita! Fantastica l’accoglienza che abbiamo ricevuto all’arrivo, lo sport abbatte tutte le barriere!
Grazie! Grazie! Grazie!
Grazie a tutto lo staff di Duathon Valtenesi per aver preso a cuore la nostra iniziativa. Ringrazio Claudio per avermi accompagnato in allenamento e fornito la bicicletta.
Grazie speciale a Maria, mi è sempre vicina e mi supporta ogni volta che organizzo qualcosa. Grazie ai miei compagni Annalaura, Anna e Stefano, insieme ci siamo proprio divertiti.
Grazie allo sport, da quando ho ripreso ad andare in bici sto meglio, le mie mani sono più ferme e io sono più sereno.”
Grazie alla VITA, quando le sorridiamo, lei ci ripaga con momenti di pura gioia.