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Parkinson&Sport

Un successo del gruppo, nato da lontano.

“Bike riding for Parkinson Italy 2021” (parte terza)

Abbiamo preparato con attenzione ed impegno, già da febbraio, anche i minimi particolari. Alcuni potevano sembrare marginali, ma alla luce dei fatti si sono rivelati vincenti per permetterci di muoverci rispettando gli orari e senza perdere nessuno. Se vi è capitato di spostarvi, con qualsiasi mezzo, in gruppi composti da più di 4 persone, sapete già quanto è complesso: ecco noi eravamo quasi 30 con 3 mezzi al seguito, camper furgone e macchina, più dai 4 agli 8 motociclisti ogni giorno che ci scortavano. È stato impegnativo e sfidante ma la collaborazione che si è sviluppata nel gruppo ancora una volta è stata l’arma vincente.

 

 

 

 

 

 

 

 

Regole e disciplina

Le regole che ci siamo dati, volte a permettere una migliore conoscenza di ognuno, hanno avuto successo, sono nate nel giro di pochi giorni nuove amicizie che sarà nostro dovere preservare e nutrire. Ogni notte gli occupanti delle camere venivano cambiati, cosi come le sedute a tavola a pranzo e cena.

Abbiamo creato dei gruppi composti da 3 partecipanti, con conoscenza e preparazione sportiva diversa, che ci hanno permesso di facilitare le operazioni di controllo alle partenze, agli arrivi e durante i trasferimenti anche a piedi. I componenti i gruppi cosi composti si davano reciproco aiuto e assistenza anche durante le tappe.

 

Oggi posso dire che siamo stati bravi, voglio ringraziare tutti per il rispetto delle regole del gruppo e per la puntualità. I presupposti erano nati già durante le riunioni preparatorie su zoom, quando è stato necessario essere fermi su alcuni punti e fare scelte impopolari, ma necessarie.

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Il bagaglio del viaggiatore

Solo su questa cosa non siamo riusciti a centrare l’obiettivo, chiedo scusa personalmente ai nostri grandi amici e benefattori FLAVIO E FRANCESCO, che ne hanno pagato le conseguenze ogni mattina ed ogni sera, quando hanno dovuto gestire carico scarico dei bagagli. Su questo aspetto avremo da lavorare ancora per fare meglio il prossimo anno.

 

Avevo fatto la promessa di non ammettere chi si fosse presentato con un bagaglio eccedente. Se lo avessi fatto seriamente, e qui ci metto anche un po’ di voglia di sorridere, saremmo partiti in 5 o 6 al massimo. Il bagaglio ammesso era un trolley da stiva, come Ryanair richiede, con tanto di misure, più uno zainetto, sottolineo zainetto, che sarebbe servito durante i tragitti in bicicletta.

 

A tutti è stata consegnata all’arrivo a Torino una borsa contenente due divise tecniche complete: maglia, salopette, calze, manicotti e mantellina antipioggia, oltre a 2 polo manica corta, 2 tshirt e una felpa, praticamente tutto il necessario per tutta la settimana. Mancavano solo: scarpe, un pantalone e un pantaloncino intimo, farmaci, effetti personali casco e poco altro, anche per questi avevamo preparato una lista condivisa e approvata.

 

Vi garantisco che tutto stava nel mio trolley e in un piccolo zainetto, veramente da bici. Non vi dico gli espedienti che si sono visti, zainetti da 10 kg. o giù di li, borse e borsette di ogni genere che il povero Flavio doveva ogni giorno ricoverare sul suo letto nel camper.

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Leggeri e felici

Viaggiare leggeri è una metafora della vita.  La felicità non è contenuta negli oggetti che possediamo ma nello spazio e nel tempo che resta libero da colmare con le emozioni. Viaggiare carichi di oggetti inutili ci rallenta e fa lo stesso per chi viaggia con noi.

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Il trolley era quello giusto😎 … 1 zainetto da ciclista? 🙈

Incidenti di percorso

Come anche lo scorso anno qualche caduta c’è stata, dal fondo del gruppo, dove avevo la mia postazione di osservazione privilegiata, ogni tanto intravvedevo qualche ruota che girava libera e una maglia rosa a livello strada. Certo è che non si sono ripetute le gesta funanboliche in bicicletta di Roberto Russo, che ha sempre tenuto le mani ben salde sul manubrio, in compenso ci ha regalato qualche arrivo spavaldo, ma lui è di gomma e ogni volta rimbalza in piedi senza conseguenze. Marco Ramelli che è ormai un biker esperto non ha mai visto il ghiaccio.

 

Hanno fatto le loro vittime senza gravi conseguenze: le rotaie dei tram in città, le scarpe con gli attacchi da MTB che non sempre hanno funzionato alla perfezione, (saranno vietati dalla prossima Bike) terriccio e sassolini sui bordi delle strade.

 

Un furgone dei supermercati con la S maiuscola, ad un semaforo, si è permesso di buttare a terra, proprio nella sua città il nostro uomo d’acciaio anzi d’Acciaro. Alberto si è alzato da terra, e dopo essersi dato una veloce controllata è rimontato in sella per ripartire, non senza aver rincuorato il ragazzo alla guida che spaventato era scoppiato in lacrime.

Alberto Acciaro e Roberto Russo

Marco Ramelli

Solo nel finale abbiamo avuto una caduta che ha lasciato qualche segno, una clavicola rotta e qualche costola sono il resoconto del pronto soccorso per il Parkinsonauta Dario Bravin, che ha reagito da grande atleta e stoicamente si è comunque presentato l’indomani mattina, con tanto di tutore, ma in divisa per partecipare alla festa dell’arrivo a Venezia.

 

Arrivederci al prossimo anno

Anche questa è fatta, lo scorso anno non avevo scritto il racconto e non ricordavo perchè, ora penso d’aver capito, raccontare un viaggio come il nostro è un lavoro da scrittore e non è mai finito, ci ho lavorato tanto e ogni volta che lo rileggo cambierei e aggiungerei qualcosa. Ma ora basta, chiudo, in questi anni ho imparato una lezione importante, fatto è meglio che perfetto, ci vediamo l’anno prossimo.

 

È stata una grande avventura, un capitolo della vita di ognuno di noi che anche quest’anno ha lasciato un segno, la Bike ti cambia dentro, per me è stato cosi.

Se vuoi sapere se lo è stato anche per gli altri lo puoi ascoltare dalla loro viva voce, durante le Interviste in diretta di “Prendo la levo e arrivo”del giovedì sera alle 21, su facebook, pagina di Parkinson&Sport e gruppo “Bike riding for parkinson Italy 2021” e sul canale youtube Parkinson&Sport.

 

Grazie Junior

Voglio attribuire un ringraziamento speciale a Junior Jay Ferreira, il nostro amico fotografo e videomaker.

Junior, collaboratore di Ability Channel, attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica, ci ha raccontati ogni giorno con dei meravigliosi video che prendevano forma nelle lunghe notti di lavoro tra una tappa e l’altra.

Con tutto il materiale che ha raccolto, vivendo e integrandosi a noi in modo unico ogni giorno per l’intera settimana, nascerà qualcosa di unico, di cui presenteremo un anteprima durante la festa che abbiamo organizzato a Palazzolo sull’Oglio venerdi 6 agosto.

 

 

Amici, sostenitori e sponsor.

Ancora una volta voglio ringraziare: soci, amici, sostenitori e sponsor, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile. Grazie a loro, abbiamo potuto sostenere tutte le spese della carovana rosa, chiedendo ai parkinsonauti solo la quota di adesione annuale all’Associazione e una caparra di conferma della loro partecipazione.

 

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