Vivere con il Parkinson: lo sport è solo l’inizio.
Sono pronto a combattere, la mia arma migliore sarà la strategia. Mr Parky, d’ora in poi sarà sempre più difficile prendermi di sorpresa.
Fino a oggi ho pensato che la miglior risposta all’attacco del Parkinson è lo sport. E lo penso ancora, solo che ho capito una cosa: occorre un progetto più ampio. In cui siano in gioco anche altre capacità, organizzative e relazionali.
Per dirla molto chiara, voglio cambiare la mia vita, da cima a fondo. Una scelta che impegni a fondo tutte le mie risorse fisiche e mentali, in modo da non lasciare spazio ai dubbi e alle paure. Per questo ho iniziato un percorso di formazione per diventare mental coach.
Al momento, mi dà molto entusiasmo. Innanzitutto perché ogni volta incontro persone speciali e molto motivate, che stanno cambiando la loro vita con nuovi progetti di vita e professionali: come Paola Paggi, campionessa mondiale di pallavolo nel 2002 e due volte olimpionica, che ha concluso quest’anno a Bergamo la sua lunghissima e fantastica carriera ed è da poco Mental Coach.
Poi, durante il corso che ho frequentato in questi giorni, che si chiama ‘Impresa compiuta’, ci siamo concentrati su strategie imprenditoriali, modelli di marketing, controllo dei risultati. Molte cose nuove per me, e intense sessioni di lavoro individuale e di gruppo.
E non sono mancati momenti divertenti, come quello che abbiamo vissuto l’ultimo giorno quando abbiamo fatto recapitare uno Squatty Potty direttamente sul palco al Trainer, Andrea Grassi.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=ocN7aQfk01c?rel=0&w=560&h=315]
La mattina, naturalmente, una corsetta prima di iniziare. Siamo a Reggio Emilia, un giorno sono passato su un ponte e ho fotografato il momento.
L’orizzonte è aperto e luminoso, certo il letto del fiume è prosciugato da un’estate infinita. Posso decidere che l’immagine è vuota triste e demotivante, oppure farla diventare aperta e stimolante.
Io vedo uno spazio dove potrò far scorrere tutte le nuove iniziative che ho in cantiere.
La mia determinazione è ai massimi livelli, la motivazione pure, la testa regge, il fisico anche, la mia famiglia è tutta al mio fianco insieme ai miei amici.
Cosa posso volere di più, mi butto. No! non volevo dire mi butto dal ponte da cui faccio la foto!
CIAO AMICI!
Katiuscia
Grande, amico! Continua così e vedrai che i ponti ti porteranno verso nuovi orizzonti…
stefano ghidotti
Grazie amica mia🙏🏻🙏🏻🙏🏻
Pingback: Io e Mr. P. Un anno tutto da raccontare. | PARKINSON & TRIATHLON