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Parkinson&Sport

DANIELA, LA PASSIONISTA Auto-ritratto di un’amica che sta dando con generosità un grande aiuto al mio progetto.

Forse vi ricorderete qualche tempo fa, più o meno un paio di settimane dopo la fondazione dell’ Associazione Parkinson & Sport, sul mio profilo facebook chiedevo aiuto qualcuno che avesse familiarità con wordPress, il software che utilizzo per il mio blog, qualcuno che fosse abbastanza abile in campo informatico.

 

Alcuni amici mi hanno dato delle indicazioni preziose, Daniela, la passionista,  palazzolese come me, ha abbracciato con gioia il mio progetto e con il suo entusiasmo e la sue capacità si è resa disponibile ad aiutarmi personalmente , sacrificando parte del suo tempo libero e di quello che dedica ai suoi  figli, da due mesi ci incontriamo settimanalmente per mettere un po’ di ordine nelle scartoffie riguardanti l’associazione.

 

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Voglio innanzitutto ringraziarla con tutto il cuore,  da allora mi sta aiutando, meno male che c’è lei altrimenti sarei finito, lascio che sia lei a raccontarsi.

Ciao! Sono Daniela. Inizio da una citazione, che ho tratto da un sito che utilizzo molto per la mia attività imprenditoriale.

 

‘Hai mai avuto così tanto entusiasmo per qualcosa da avvertire un fuoco dentro, così tanto da sfruttare questa continua ossessione e usarla per entrare in azione e andare avanti? Se è così, puoi essere chiamato “passionista”! 

Ma un attimo, mi presento. Da ragazzina ero un’appassionata della pallavolo (ho fatto parte della polisportiva Palazzolese nei suoi anni d’oro, direi). Ex sportiva, molto ex, ma da ora in avanti vedremo, magari re-infilo una tuta. 

 

Amo la musica, da sempre, la amo tanto, tutta – almeno finché non diventa rumore.

Non la conosco molto, ma la sento con la pancia. E considero il canto un’altra mia forma di comunicazione: avete presente la luce che entra in un prisma e la divide nello spettro di colori dell’arcobaleno? Ecco, per me il canto è questo, ma avviene al contrario, io prendo ogni mia singola emozione quotidiana e la trasformo in un unico fascio attraverso la mia voce.

 

L’esperienza fatta nel tempo, attraverso il feedback del pubblico, mi ha portato a scoprire che anche chi ascolta riceve del mio canto dei colori: può essere solo uno, o diversi, o tutti, in base ai canali che ha aperto e la disponibilità a ricevere.

 

Sono appassionata alla mia famiglia, che ho costruito molto presto. Ho un figlio, Davide, che ho messo al mondo quando non avevo ancora compiuto 23 anni e una figlia, Claudia, nata quando di anni ne avevo 26 e mezzo.

 

Ce l’ho messa tutta per essere una buona mamma: un giorno saranno loro a tirare le somme e a rispondere a riguardo, io posso solo dirvi che li amo con tutta l’anima.  Adoro pensare che tra qualche anno sarò nonna: una nonna sprint, giovane e soprattutto giovanile!

Anche perché dopo tanti, tantissimi acciacchi dovuti ai miei errori  – ignoranza, incoscienza, dolo, alimentare e non solo – ho trovato una buona salute da un paio d’anni, e mi sembra di aver rallentato l’avanzare dell’età. 

 

Non sono mai stata – ehi, precorro i tempi! –  appassionata del posto fisso. Ho accumulato molta esperienza lavorativa, in svariate aziende, ma lo considero un bene. Ho una visione piuttosto completa del lavoro. L’ultima esperienza è stata come dental manager (che nome orrendo), responsabile di una clinica dentale. Io preferisco definirmi una “consulente”, una persona che “ti ascolta”. Sono convinta di essere diventata negli anni una donna “attenta”. Ho amplificato ciò che era una mia qualità naturale: l’ascolto degli altri e la comprensione, in una parola l’empatia.

 

Qualità che trovo efficace nella mia attività auto-imprenditoriale: collaboro con una azienda seria, da 60 anni presente sul mercato e che niente ha a che fare con altri network di recente costituzione. Quando scopri che attraverso l’ascolto, puoi aiutare te stesso aiutando gli altri, beh, per me non c’è soddisfazione maggiore al mondo!

 

Ecco, dopo aver vissuto un buon pezzo del mio cammino, e avendo fatto molto, ho preso coscienza di me, dei miei limiti – che provo comunque a superare ogni giorno – e dei miei pregi.

Sono consapevole di quanto il mio tempo sia prezioso, e non lo spreco più per persone, situazioni, aziende che non capiscano questo valore. Ecco perché il mio all’appello di Stefano, quando su Facebook cercava un aiuto per la nuova associazione da lui ideata e creata, Parkinson & Sport, è stato meditato ma non troppo a lungo. 

 

Sapete il perché? Perché pur avendo vissuti completamente diversi io e Stefano, l’ho compreso, ho percepito il suo fuoco e ho capito che lui era uno come me: un passionista!! Lui che ha trasformato un problema in un’opportunità, che ha ribaltato la vita che aveva creato acquisendo una “resilienza” come pochi hanno, che non perde l’entusiasmo anche se le giornate possono essere sfiancanti per i numerosi impegni lavorativi ed extra lavorativi, sempre in compagnia della malattia. 

 

Ho poco tempo? Sì. Ma quel poco lo dedico a chi merita. Ah, a proposito: io sono certa che Stefano stia cercando altri passionisti che lo affianchino in questa esperienza, ma sono altrettanto certa che sarà in grado di formare e fare uscire, grazie alle sue doti di coach, il passionista che c’è in voi! Quindi non aspettate…NOI SIAMO QUI.

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