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Parkinson&Sport

GIACOMO, IL SUO GRANDE PAPA & E IL SUO GRANDISSIMO CUORE.

‘Ciao Stefano. Mio papà è malato di Parkinson da moltissimo. Mi piacerebbe scambiare quattro chiacchiere con te su quello che stai facendo.’

Questo messaggio mi è arrivato il 6 gennaio su messenger, il giorno del mio compleanno, era quasi nascosto tra i tantissimi che mi facevano gli auguri. Per fortuna l’ho notato, e ho risposto alla richiesta. Perchè da lì, dal messaggio di uno sconosciuto, è nata una storia che è diventata fondamentale per il progetto, l’associazione e anche per la mia vita.

Il giorno dopo ero da lui a Gazzaniga, in Val Seriana. Lui è Giacomo Masserini, ed è titolare della Elmas, dove mi ha ricevuto. L’azienda l’ha fondata suo nonno Giacomo nel 1943, con la guerra ancora in corso. Nella valle del tessile ebbe un’idea su un componente dei telai, il freno.

Il suo brevetto fu subito adottato e l’azienda diventò grande, cosi come il nome del suo inventore, Giacomo Masserini che continuò a farla  crescere credendo sempre nella ricerca e nell’innovazione.

 

 

 

 

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Il fondatore Giacomo Masserini, con il figlioletto Elmo

 

Giacomo mi ha raccontato di quando voleva fare lo chef, e del ristorante che aveva aperto nella sua valle, della sua famiglia, e della malattia del padre Elmo, di come ha cambiato la storia della sua vita. Il loro rapporto umano, il lavoro, le aspirazioni, i progetti. Fino alla decisione di dedicarsi a tempo pieno all’azienda di famiglia, mentre con sua moglie Sonia cresceva i due figli, Kevin e Samuel che oggi hanno 19 e 15 anni.

 

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E poi abbiamo parlato del Parkinson. Cominciando dal video che racconta la mia storia, Mr. P una storia da raccontare, su un grande schermo comodamente seduti su un divano nella sala riunioni. Ci siamo capiti subito, abbiamo chiacchierato per quasi due ore.

Poi ci siamo dati un altro appuntamento, gli ho raccontato tutte le mie idee, di come sarebbe stato decisivo il suo appoggio per permettermi di realizzare il programma sportivo di quest’anno, continuando l’attività di comunicazione del blog, e per farmi guardare avanti almeno di un paio di anni con fiducia.

Queste sono le parole di Giacomo.

 

Sono figlio di un malato di Parkinson da moltissimi anni conosco la malattia nel suo stato più avanzato con tutte le sue complicazioni, ho dovuto fare molte scelte per gli effetti  che la malattia e i farmaci hanno avuto su mio Papà Elmo, scelte a volte molto dolorose che hanno messo in discussione molti principi morali appresi fino al quel momento.

 

Nel tempo ho capito che dovevo separare la malattia dalla persona, è stato un cambiamento difficile, avvenuto giorno per giorno, oggi anche con l’aiuto dei miei familiari ho imparato ad accettare che mio papà non è e non sarà più la stessa persona.

 Sono felice di far parte della mia famiglia, che ha saputo reagire agli accadimenti con forza e continua ad essere unita anche grazie a questa importante prova.

Lo è oggi e ho capito che lo sarà per sempre, esserne parte e allo stesso tempo sentirne l’affetto mi rendono un papà e un figlio felice.

 

Tutto questo mi ha portato a sostenere Stefano nel suo progetto che ho trovato grandioso , l’ho conosciuto grazie ai social e ora da amico virtuale è divenuto amico reale. Insieme possiamo nutrire la speranza che tutto questo servirà a far conoscere meglio la malattia e che darà alle persone che ne sono colpite più forza, coraggio, speranza e voglia di rinascita, aiutandoli a combattere vergogna, ansia, apatia e depressione.

 Potremo diffondere la consapevolezza che questi sintomi nascosti, meno visibili del tipico tremore, ma ancor più difficili da controllare possono essere arginati, testimoniando il messaggio che questa subdola malattia, il Parkinson, può essere combattuta giorno per giorno non solo grazie ai farmaci ma anche grazie al movimento e allo sport.

 

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Sono parole che ancora adesso mi commuovono. E quindi sono molto, molto orgoglioso di avere Giacomo al mio fianco e Elmas come principale sponsor del progetto. Il suo logo apparirà nel blog, sul gazebo, su tutto l’abbigliamento tecnico e da gara. E il suo sostegno umano sarà scritto, a caratteri grandi, dentro di me. 

 

 

 

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