Progetto MOVE-ON, un giorno da Atleta, con 20 anni di Parkinson
di Fulvio Pasotti Stanotte ho riposato come non mi succedeva da tempo e alle 5,45 ero già in piedi, si fa per dire, quasi in piedi… Diciamo che non ero più sdraiato, posizione anche questa, che, per chi soffre della malattia di Parkinson, non è sempre comoda. La realtà è che che i piedi poggiavano a terra, ma tra me, seduto sul bordo del letto e il
Ganten Cycling Marathon. Parkinsonauti a tutta velocità nell’autodromo di Monza
Nel mese di settembre, sul gruppo del Parkinsonauti Team, Stefano Ghidotti, chiede se qualcuno è interessato a partecipare a questa manifestazione organizzata degli amici di Follow your Passion. È un periodo molto impegnativo, sono spesso stanca e stressata, tutto ciò amplifica i sintomi del Parkinson. Ma la voglia di essere lì con gli altri, in quel luogo magico, sulla sella della mia cara bicicletta, prende il
Samantha, e il Parkinsonauta senza Parkinson
Sono a letto, sento una voce, non capisco se sto sognando o sono sveglia. "Sami tutto bene?” È Barbara, la mia compagna di stanza. “Ma con con chi stai parlando a quest’ora?” Mi chiede. "Con Mr. Parky! Gli sto dicendo: NON CI FERMERAI! . QUELLA NOTTE AL VECCHIO MULINO Sono Samantha Vizentin, e sono le 2.00 di notte in un albergo del Piemonte, Lui è con me e non mi
Dopo il buio, non ero più solo
Un giorno, come per magia, aprendo Facebook mi appare un post di una persona che, nonostante il Parkinson, racconta di una gara di triathlon a cui ha partecipato con altri amici con la stessa malattia. Se la mia memoria non mi inganna era Febbraio, il racconto, che ha subito attirato la mia attenzione, era di Marco Ramelli, un fiorentino che si autodefiniva “Parkinsonauta”. Ma chi sono i
Paura di sapere
Quest'anno non avevo tanta voglia di partecipare alla Bike, non mi sentivo allenato. Volevo stare con la mia famiglia, con cui avevo già fatto delle splendide e lunghe vacanze durante l'estate, inoltre sapevo che in negozio mi aspettava mio fratello e tanto lavoro. Pensieri e paure Questi erano i pensieri che mi giravano per la testa prima della partenza. Forse però erano soltanto scuse, era da un po’ che
Da Parkinsoniana a Parkinsonauta. La storia della ragazza che sognava il “Bulli”
È tutto un equilibrio sopra la follia Saper raccontare una storia in poche righe e con delle immagini, non è da tutti, tanti ci provano tra Instagram e Facebook, ma pochi riescono a colpire nel segno. Inoltre, se si tratta di raccontare qualcosa di spiacevole e doloroso, lontano da vacanze luccicanti e vite da miliardari, la sfida e ancora più ardua, lo scroll è immediato. Ma lei
Spilu, l’uccellino che visse 3 volte.
Oggi vi racconto una storia diversa, ne’ sport, ne’ malattia di Parkinson. Una bella storia che parla di resilienza e rinascita, del nostro rapporto con la natura, del nostro bisogno di prenderci cura e di quanto questo può farci stare bene.
Non siamo soli, ci sono tante creature che ci insegnano che per cantare felici, bisogna lottare ogni giorno, e sono qui, vicino a noi. Questa è laGianni, viaggiatore solitario, ma non ero solo.
Un viaggio lungo un anno, dentro e fuori di se. Una strada che Gianni Cantarelli ha percorso con l'entusiasmo e la curiosità che lo contraddistinguono. Come un bambino affamato di emozioni, sempre con gli occhi spalancati sulla vita, una vita che in più occasioni lo ha messo alla prova. Un anno fa ci incontravamo. Sono di Parma ho 58 anni e il Parkinson da 12, ho due
Feriti e bagnati, all’arrivo quasi uniti.
Non eravamo ancora partiti e contavamo già un ferito e appena dopo lo start si aggiungeva anche un ritiro. Le previsioni erano di pioggia e la vigilia era trascorsa in un continuo confrontarsi sul meteo della domenica.Ognuno aveva la sua applicazione di riferimento, che giurava essere la più affidabile. Le consultazioni passavano dalle App nazionali a quelle estere, con la Svizzera a due passi non poteva infatti
At the finish line, recovered from Parkinson’s.
My first Ironman 70.3: the conscious challenge It was like this from the first minute, I was not looking for performance, nor a comparison with myself, it would not have been possible to improve something that I had never achieved before. My goal was to complete it, I was aware that I had done everything in my power. Only an unforeseen event beyond my responsibility could have stopped me. So I was calm,