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Parkinson&Sport

Samantha, e il Parkinsonauta senza Parkinson

Sono a letto, sento una voce, non capisco se sto sognando o sono sveglia.

“Sami tutto bene?” È Barbara, la mia compagna di stanza. 

“Ma con con chi stai parlando a quest’ora?” Mi chiede.

“Con Mr. Parky! Gli sto dicendo: NON CI FERMERAI! .

 

QUELLA NOTTE AL VECCHIO MULINO

Sono Samantha Vizentin, e sono le 2.00 di notte in un albergo del Piemonte, Lui è con me e non mi lascia dormire, cosi io penso a miei amici, i Parkinsonauti. Eh si, anch’io lo sento, di giorno e di notte. La guancia sul cuscino bagnato dalla saliva, la mano che si muove, un crampo alla gamba, un altra notte passata con Lui, un compagno poco gradito che si chiama Mr. Parkinson. 

Anche noi Parkinsonauti viviamo a contatto con le difficoltà di questa patologia neurodegenerativa che CI VUOLE FERMARE, che porta il nome di un signore inglese, James Parkinson. 

COME FOGLIE AL VENTO

Una malattia che provoca tremori e sonnolenza, che blocca le gambe, toglie la parola, ci fa barcollare e cadere, per la quale ancora non c’è una cura, ma solo dei farmaci che curano i sintomi. Quegli stessi farmaci i cui effetti collaterali ci muovono come foglie al vento, che a lungo andare diminuiscono la loro efficacia, fino a perderla del tutto.

 

 

Si anche noi Parkinsonauti ne siamo vittime, solo che noi NON CI FACCIAMO FERMARE.  Per questo ci impegniamo a fare tutto ciò che può essere utile per rallentarne la progressione. Lo sappiamo ormai da tempo, se ne parla tanto in tutto il mondo, facendo sport la malattia rallenta, perciò noi lo sport lo facciamo veramente, ogni giorno.

POWER.

 

E se dovessi descrivere con una parola la Bike Riding for Parkinson Italy 2022, scelgo proprio questa: Power-Potenza, una parola che esprime tanta energia, capacità, forza e voglia di farcela.

 

 

La Bike, non è solo un evento dove, una settimana all’anno, con gli amici Parkinsonauti, andiamo a pedalare. Per me quella settimana è un obiettivo da raggiungere, un traguardo che mi motiva ad allenarmi e muovermi tutto l’anno, è questa la sua forza.

ENERGIA

Che serve sopratutto a far girare i pedali, ma anche gli ingranaggi dell’organizzazione.  Un vortice di telefonate e lettere ai comuni, alle associazioni, agli alberghi e ai ristoranti, agli amici e agli sponsor che ci sostengono.  

 

 

A creare i percorsi delle tappe, aggiornare la lista di partecipanti, a scegliere e far produrre l’abbigliamento, a cercare i mezzi di supporto e le soluzioni per la nostra sicurezza durante il viaggio. 

CAPACITÀ

Di unire le persone, che da sconosciute, in poche ore, imparano a essere una squadra. Persone che sono pronte a mettere in campo le loro capacità per adeguarsi, rispettarsi, ascoltarsi ed aiutarsi. Nella convinzione che solo attraverso questo atteggiamento, potranno contribuire a far vivere a tutto il gruppo momenti unici.

 

 

 
FORZA 

Che dimostriamo quando siamo sulla bici e anche quando scendiamo, per spingere l’amico nel momento del bisogno. Che mettiamo in campo quando, dopo una caduta ci rialziamo e ripartiamo.

Che ci serve quando, con le mani tremolanti, proviamo a chiudere il casco. Che cerchiamo quando serve il coraggio di raccontarci davanti a tutti e quando ci impegniamo a spostare un corpo che sembra una statua di marmo.

 

VOGLIA DI FARCELA

Voglia di giungere insieme all’arrivo di ogni tappa e al traguardo finale. Di ognuno dei componenti della squadra di non far prevalere il tu o io, ma il Noi. Noi che quando ci chiedono chi siamo, siamo sempre pronti ad urlare “PARKINSONAUTI”.

 

SE CI CREDI I SOGNI SI AVVERANO

“Sami, Sami… dormi??!!” È la voce di Barbara.

ZZZ. Si certo, chi, cosa c’è? Che ore sono? È già ora di partire? Sono in ritardo? eccomi eccomi, arrivo!

“No no, tranquilla, tutto bene ti ho sentito parlare, dicevi NON CI FERMERAI.”

Si si, ero nei sogni, sognavo un gruppo di amici che andava in bicicletta dal Colle del Gran San Bernardo a Pavia cantando “Parkinsonauti la la la la la la, Parkinsonauti la la la la la la..

Un abbraccio a tutti, Sami.

PARKINSONAUTA SENZA PARKINSON

Sono Massimo (Max) Guzzi, un Parkinsonauta senza Parkinson.

 

 

Il cugino di mia moglie Simonetta è Marco Ramelli, un fiorentino doc a cui voglio un gran bene, che da 7 anni vive in compagnia di Mr. P.  Grazie a lui, che mi ha coinvolto nella prima Bike riding, quella del 2020 da Pavia a Roma con la sorpresa finale dell’incontro con Papa Francesco,  sono Parkinsonauta ad honorem.

 

 

Con quella di quest’anno sono 3 le edizioni delle “Bike riding for Parkinson Italy” a cui, con grande entusiasmo ho partecipato.

Ogni viaggio insiemi ai miei nuovi amici, ha una sua storia di emozioni, fatica, sudore, cadute, forature, strade sbagliate. Ma quello che unisce questo fantastico gruppo è la forza, lo slancio, la voglia di arrivare insieme all’obiettivo finale. 

Ogni anno si incontrano persone nuove, ognuna con la sua storia che, come per magia, durante la settimana che si trascorre insieme, diventa la storia di tutti.

Di giorno, ma soprattutto la sera, dopo una giornata intensa, si condivide tutto: stanchezza, dolori, tremori, ma anche felicità, pianti e sorrisi. E negli occhi di tutti brilla la soddisfazione di essere arrivati insieme in fondo alla tappa.

 

 

Voglio dirlo, senza false modestie: Siamo un gruppo fantastico, che emana un’energia unica, che ci accompagna dall’Inizio alla fine, uno spazio magico dove troviamo sempre “bel tempo”.

Forza Parkinsonauti, avanti sempre Così!!

 

Di Samantha Vizentin e Max Guzzi

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