LUGANO – WORLD PARKINSON DAY 2024 – Una Giornata Dopaminergica
L’11 aprile di ogni anno si celebra la Giornata mondiale del Parkinson, dedicata a onorare la vita del dottor James Parkinson, che ha descritto il primo caso di questa malattia nel 1817, oltre a promuovere la ricerca di nuove cure e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla realtà delle persone che ne sono affette.
Quest’anno, insieme alla Dr.ssa Daria Dinacci e del Dr. Salvatore Galati, Neurologi in servizio presso EOC – Ente Ospedaliero Cantonale di Lugano, abbiamo vissuto uno splendido pomeriggio, prima parlandone e poi praticando attività fisica e sport.
L’Evento, organizzato con il supporto dell’Associazione Parkinson Schweiz, è stato caratterizzato dalla partecipazione attiva di tante persone con la malattia di Parkinson, una patologia che si manifesta quando la produzione di dopamina nel cervello cala consistentemente.
L’insufficiente produzione di questo neurotrasmettitore, induce una condizione che provoca tremori, rigidità, bradicinesia e altri sintomi legati al movimento.
Patologia neurodegenerativa e progressiva.
Poiché il danno del cervello peggiora nel tempo, questa condizione risulta essere neurodegenerativa e progressiva. I sintomi possono comparire gradualmente in modo molto variabile, molto rapidi in alcuni pazienti e più lenti in altri.
Sono circa 10 milioni in tutto il mondo i pazienti con il Parkinson, un numero elevato, cresciuto molto negli ultimi decenni e purtroppo destinato ad aumentare nei prossimi anni.
Si stima che i casi raddoppieranno entro il 2040, sia per i miglioramenti continui dell’accertamento diagnostico, sia perché è una patologia nella grande maggioranza dei casi legata all’invecchiamento, anche se si registra un aumento dei casi di Parkinson giovanile.
Colpisce, nei pazienti giovani, maschi e femmine in percentuali simili, mentre l’incidenza vira nettamente a favore degli uomini, con l’innalzamento dell’età.
La Dopamina
La dopamina è un neurotrasmettitore, ossia una sorta di “messaggero chimico” che consente alle cellule cerebrali di comunicare tra loro.
Ha origine, oltre che dai neuroni dopaminergici situati nella substantia nigra, in altre aree del cervello come ad esempio, la corteccia frontale, il telencefalo e l’amigdala, e, solo in misura minore, dalle ghiandole surrenali nella loro parte midollare.
I suoi effetti, legati ai meccanismi di ricompensa e piacere sono in grado di rafforzare le esperienze piacevoli e a indurci a ricercarle.
La carenza di questo neurotrasmettitore, coinvolto in diverse funzioni sia del sistema nervoso centrale che di quello periferico, ha effetti importanti anche sulla sfera emotiva e può influenzare comportamento e umore delle persone.
Per quanto riguarda il sistema nervoso centrale, partecipa al controllo del movimento, dell’umore, delle capacità di memorizzazione e di altre funzioni cognitive, inoltre regola la sensazione di piacere e il sonno.
Sul fronte, invece, del sistema nervoso periferico, la dopamina funge da vasodilatatore, favorisce le funzionalità intestinali, tra cui in particolare la motilità e stimola l’eliminazione del sodio attraverso le urine.
Riposo e Dopamina
Diversi studi sulla dopamina hanno evidenziato quanto i livelli di questo neurotrasmettitore siano particolarmente alti nelle prime ore del mattino, mentre tendano a diminuire a fine giornata e prima di andare a dormire.
Questa dinamica può essere alterata, però, da una scarsa qualità del sonno, che interferirebbe quindi con il rilascio della dopamina, determinando scarse capacità di coordinazione e concentrazione.
Di conseguenza, un sonno di qualità e, soprattutto regolare, consentirebbe di mantenere i fisiologici livelli di dopamina, che andrebbero a impattare positivamente sulle principali funzionalità del sistema nervoso.
Sappiamo che anche la pratica regolare di attività fisica può stimolare la produzione di Dopamina, che agisce migliorando il tono dell’umore.
L’attività fisica e lo sport sono la nostra:
Tra le attività che possono favorire il rilascio della dopamina ci sarebbe anche la meditazione. La capacità di focalizzare l’attenzione su di sé, favorita dalla pratica della meditazione, infatti, farebbe aumentare i livelli di dopamina.
Da un punto di vista psichico, la scarsa produzione di questo neurotrasmettitore può impattare negativamente sull’umore della persona, favorendo anche la comparsa dei segnali tipici delle sindromi depressive quali; scarsa motivazione, disturbi della concentrazione, dell’attenzione e del sonno, problemi di memoria e compromissione della salute mentale in generale.
L’argomento su cui si sviluppava il programma della prima parte della giornata era:
“L’importanza dell’attività fisica e dello sport nella Malattia di Parkinson”
Argomento trattato, per ciò che riguarda l’aspetto scientifico, dal Dr. Galati e dalla Dr.ssa Dinacci, che ci hanno informato riguardo a recenti ricerche scientifiche e sperimentazioni, che definiscono la relazione diretta tra la pratica di attività fisica e il rallentamento dell’insorgenza dei sintomi della malattia.
I risultati dimostrano che tali benefici si trasformano in un innalzamento del livello di benessere psicofisico, della neuroplasticità e della qualità della vita dei pazienti.
Nella seconda parte del pomeriggio, svoltasi in uno splendido scenario in riva al lago, i numerosi partecipanti hanno potuto a turno provare le attività proposte dagli istruttori.
L’entusiasmo e la partecipazione proattiva dei presenti, contemporaneamente, conseguenza e risultato della massiccia produzione di Dopamina, hanno certificato il successo dell’incontro e sconfitto la “Maschera del Parkinson”.
Un fastidioso, invalidante, triste e poco conosciuto sintomo, che inficia la mimica dei muscoli del viso, rendendo difficile la comunicazione non verbale, che ieri è stato sconfitto.
E vi posso garantire per testimonianza diretta, che la vittoria era evidente per i sorrisi che ho visto nascere sui visi dei partecipanti, anche prima del ricco e goloso aperitivo che ha chiuso la Giornata.
Grazie a tutti! Arrivederci al prossimo anno.
Stefano Ghidotti