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Parkinson&Sport

RIDE WITH US!

Continuano ad arrivare le adesioni, il termine ultimo è il 28 giugno.
Prende sempre più corpo la BIKE RIDING FOR PARKINSON’S ITALY 2020: 
da PAVIA a ROMA, 790 km in bicicletta, 9 GIORNI e 17 TAPPE , da sabato 5 a domenica 13 Settembre. 
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Hai il Parkinson, sei uno sportivo, pedala con noi!

Sarà un viaggio in bicicletta attraverso l’Italia e le sue magnifiche città per incontrare sul percorso le associazioni che si occupano di Parkinson, gli associati, i familiari, gli amici e i cittadini. E illustrare, anche attraverso i racconti dei protagonisti, della sindrome giovanile di  Parkinson, la meno conosciuta e quella che ha ricadute più spiacevoli sulla vita sociale delle persone che ne sono colpite. E soprattutto di quanto lo sport e il movimento siano importanti per affrontarla nel modo migliore.

Il viaggio in bicicletta più bello di sempre!

Passeremo insieme 9 giorni come se fosse il campeggio estivo dei boy-scout, condividendo gioie e imprevisti, fatica e sudore, cibo e allegria con amici sempre nuovi tutti i giorni. Per finire la domenica 13 settembre in Piazza San Pietro per la benedizione del Papa.

Un viaggio in bicicletta che vuole portare un chiaro e fermo messaggio di speranza a coloro che ne sono coinvolti: Combattiamo il Parkinson attraverso lo sport.

 

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Sei pronto a lanciarti nell’impresa?

Comincia ad allenarti, hai 3 mesi di tempo prima del 5 settembre per abituare le tue terga alla forma della sella e i tuoi muscoli al movimento dei pedali: sarà una pedalata, per chi lo vorrà assistita, senza nessuna forma di agonismo, ma comunque impegnativa. E gli effetti sui sintomi della malattia, sia durante l’allenamento che durante l’impresa saranno forti ed evidenti, perché lo sport e il movimento sono importanti quanto la terapia farmacologica.

Fai come Filippo Mion mandaci la tua adesione via mail a info@parkinsonsport.com entro il 28 giugno.

 

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Filippo Mion con la sua famiglia

 


IL GIORNO CHE SONO RINATO

Buongiorno, mi chiamo Filippo Mion e ho 53 anni, ho visto l’iniziativa del giro a Roma e mi sembra molto interessante e valida. Mi piacerebbe partecipare.

Il Parkinson mi è stato diagnosticato 8 anni fa nel 2012 all’età di 45 anni. Io correvo e corro tuttora in bicicletta, ma quando venni a sapere la diagnosi per me quella notizia fu catastrofica.
Da quell’istante pensai che tutto quello che avevo fatto e corso un giorno non lo potrò più fare e iniziai a correre il più possibile, lasciai il mondo delle competizioni e mi dedicai ai viaggi in bici.
L’anno scorso però, il 2019, la mia malattia si è stancata di restare lì buona e statica e ha iniziato a peggiorare. I farmaci non facevano più effetto, panico totale.
Chiedo un consulto medico, voglio sottopormi alla DBS, ma il mio neurologo è contrario allora vado all’ospedale dell’Angelo a Mestre. A luglio vengo operato e per me inizia una nuova vita. Sei mesi di stop per lasciare che i buchi sulla testa si rimarginano, quindi vietato usare il casco.
Nel frattempo studio il da farsi, trovato, deciso: a un anno esatto dal mio intervento parto e vado a Capo Nord. Sono normale? No, tanto se mi fanno storie posso sempre dire che la colpa è dovuta alla perdita di qualche neurone durante l’intervento.
Altri 2 miei amici decidono di accompagnami, sebbene a loro i neuroni non li hanno mai persi, o mai avuti.
Gennaio 2020 via libera posso iniziare a correre, riesco a fare 3200 Km. Poi lockdown per Covid. Salta tutto, o meglio se ne parlerà il prossimo anno.
Questa è in sintesi la mia storia, ora sto molto meglio, mi hanno ridotto di molto la terapia farmacologia e grazie in primis a tutto lo staff medico del prof. Rocco Quatrale, ai miei amici e ai miei familiari, moglie e figlio, che mi hanno sopportato e mi sono rimasti vicini nei momenti peggiori.
Posso dire che da quel giorno, 8 luglio 201, io sono rinato.
Filippo.

Il gruppo si sta allargando

SIMONE MASOTTI 45 anni da Udine
ROBERTO RUSSO     52 anni da Carzago della Riviera BS
MASSIMILIANO BRACCO 49 anni da Novara
ALBERTO ACCIARO 58 anni da Nonantola di Modena
FILIPPO MION 53 anni da Mirano PD
MARCO RAMELLI59 anni da Sesto Fiorentino
ANTONIO EL SALVADOR Jr. 37 anni da Milano
ANTONIO EL SALVADOR Sr. 68 anni da Quito Ecuador
DANIELE B. 38 da Asiago
A.M.dall’Emilia Romagna
ACCOMPAGNATRICI VIVANDIERE:
KATIA BESSI da Novara
SAMANTHA VIZENTIN da Pola Croazia

Ci daranno accoglienza:

Abbiamo già le prime risposte di tre associazioni, che ci accoglieranno a braccia aperte, nelle loro splendide città.

A.S.D. Gruppo Ciclistico Amatori di S. Gimignano, la città dalle 1000 torri, già posso immaginare cosa sarà arrivare nel cuore di questa incantevole città, per incontrare i nuovi amici che ci aspettano per chiacchierare e cenare allegramente insieme.

AIP Parkinson Lucca, anche qui la fantasia corre subito alle bellezze di quella città, alle sue mura che si possono percorrere in bicicletta e a quando su quelle mura ci saremo noi.

Parkinson Viterbo Aps una cittadina medioevale dagli antichi splendori già sede papale nel XI secolo, situata tra gli incantevoli laghi di Bolsena e Vico, oggi riveste una significativa importanza dal punto di vista militare con tre caserme e l’aeroporto.

Le interviste a colazione di “Prendo la levo e arrivo”

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LUNEDI 15 – Sandro Paffi da Pisa, Lui il Parkinson lo porta in giro, sulla sella posteriore della sua Transalp. Ci racconterà della sua impresa compiuta lo scorso anno in Romania e del progetto 2020.

Quando nel 2014 mi diagnosticarono il morbo di Parkinson, il mio primo pensiero andò alla moto: come sarebbe stata la mia vita senza poter viaggiare nel mondo con la mia amata Transalp.

Quello fu il forte stimolo per continuare a lottare quotidianamente contro il male, superando i miei limiti a dimostrazione che, con un buon allenamento fisico e un po’ di fortuna, anche noi possiamo fare “cose normali”.

Nel 2019 la mia prima impresa:  il mitico Passo Transfagarasan in Romania. Oltre 3.000 km in una settimana. Tre giorni da Pisa in cima al Passo.

Il 2 luglio prende il via un altra importante avventura, ispirata anche dalla situazione di emergenza sanitaria che ha colpito il nostro paese in questi mesi: il giro dello Stivale in moto, valorizzando cosi mete, anche meno turistiche, ma che rappresentano la nostra cultura e il nostro Bel Paese.

La grande soddisfazione, oltre agli aiuti che molte aziende del settore motociclistico mi hanno sempre dato, è quella di aver ottenuto un importante “patrocinio” per questa iniziativa da parte di “I love Italy”, un progetto di promozione e valorizzazione del territorio italiano attraverso il turismo in moto, realizzato dalla rivista specializzata “Mototurismo”, il più importante media brand italiano dedicato al turismo in moto.

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MERCOLEDI 17 –Laura Ravelli da Sovere BG, Triathleta long distance.
Ama lo sport che unisce alla passione smisurata per la divisa della Croce Blu.
Ci racconterà dei suoi traguardi sportivi e di come ha vissuto da dentro, l’emergenza Covid 19 in provincia di Bergamo.
“Le difficoltà rafforzano la mente, come la fatica rafforza il corpo”, disse Seneca. E di difficoltà e di fatica, Laura Ravelli ne sa qualcosa. Una di queste fatiche si chiama Stonebrixiaman, il triathlon d’alta quota su distanza Ironman, che la nostra amica triathleta bergamasca ha portato a termine  in 19 h 04’ 15’’ (prima su quattro donne partecipanti, soltanto due hanno completato la gara) 3,9 chilometri di nuoto, altri 180 in bici e ed infine i 42 di corsa, un vero e proprio viaggio che dal Lago d’Iseo conduce al Passo Paradiso. Il tutto in un tempo massimo di 20 ore con un dislivello complessivo di ben seimila metri.
Il via alle quattro, nell’oscurità delle prime ore del mattino con il tuffo e la nuotata nelle acque del lago, alla bici attraverso tutta la Valle Camonica fino a Edolo per poi affrontare tre passi, Aprica, Mortirolo e Gavia ed infine la corsa, una maratona verso il Passo del Tonale l’ultimo strappo di circa otto chilometri per raggiungere il traguardo a Passo Paradiso, a quota 2.600 metri.
Sto realizzando soltanto ora, dopo qualche giorno, tutta quella fantastica esperienza. Emozioni a profusione, l’attraversata a nuoto al buio, per me la prima volta, poi il sole che nasce dietro il Trentapassi, un itinerario in bici lungo la Valle Camonica ed infine la corsa verso il Passo Paradiso ai piedi del ghiacciaio, la frazione più suggestiva ed emozionante”
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