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Parkinson&Sport

NON CI FERMERAI! Pedaleremo contro il Parkinson, Tutta la notte!

Lo sport fa bene, il movimento e un corretto stile di vita prevengono l’insorgenza di malattie cardiovascolari, neurodegenerative e tumori. Lo dicono gli scienziati, Pedalare aiuta a combattere il Parkinson e ci fa stare bene.

La squadra di Parkinson&Sport, non si è fatta fermare Alla 12 ore Cycling Marathon, dello scorso 22 Settembre organizzata da FollowYourPassion, sull’autodromo di Monza.

 

la Squadra

Insieme a me, altri 2 pazienti Marisa Sivo e Roberto Nelli, la Caregiver AnnaLaura Maurin, gli amici della Associazione TEAM LIFE , Ersilio Ambrosini e Claudio Ingemmati, hanno formato una squadra di 6 elementi che a staffetta hanno completato la 12 ore di ciclismo su pista, dentro il tempio mondiale della velocità.

 

Una squadra intera a rappresentare Il progetto di Parkinson&Sport, in un ambito completamente nuovo, le gare di bicicletta. Ringraziamo gli amici Marcello Magnani e Giacomo Chieffi di Mgsport, che invitandoci hanno reso possibile la nostra partecipazione a questa gara e la diffusione del nostro messaggio, lo sport è un elemento fondamentale nella battaglia quotidiana allo sviluppo della malattia di Parkinson e ai suoi sintomi.

 

La ricerca scientifica


Gli scienziati pensano che il ciclismo potrebbe contribuire ad alleviare i sintomi della malattia di Parkinson. Una ricerca ha dimostrato che il pedalare migliora le connessioni tra il regioni del cervello collegate alla malattia, migliorando il coordinamento e l’equilibrio nei pazienti. “l’esercizio su una bicicletta è un efficace terapia basso costo per la malattia” ha detto un ricercatore.

Il neuro scienziato americano, Jay Alberts, hai iniziato la ricerca dopo aver notato dei miglioramenti nel suo compagno, malato di Parkinson, dopo una lunga pedalata in tandem attraverso l’Iowa.

 

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Il Neuoroscienziato dott. Jay Alberts,  all’European Parkinson Therapy Centre di Boario Terme.

 

Il dottor Alberts, della Cleveland Clinic Lerner Research Institute, nell’Ohio, ha detto:” la scoperta è stata fortuita”.

Avevo cominciato a pedalare piu velocemente, costringendo il mio compagno al mio ritmo. Mi sono accorto che cominciava a stare meglio, così abbiamo iniziato a studiare il possibile meccanismo alla base di questo miglioramento funzionale”

Sono stati osservati 26 pazienti  malati di Parkinson, che hanno utilizzato la cyclette tre volte a settimana per due mesi. Alcuni hanno pedalato con il proprio ritmo, mentre altri hanno usato una bicicletta che li costringeva a pedalare a un ritmo molto veloce.

Esami conclusivi hanno rivelato che la pedalata particolarmente vigorosa aveva potenziato i collegamenti tra le regioni del cervello legate al movimento.


È stata una giornata bellissima e impegnativa, con l’aiuto di Roberto Russo, abbiamo lavorato da sabato mattina fino a domenica pomeriggio, senza interruzione per la realizzazione di questo sogno e questa impresa sportiva, il quinto posto finale tra le squadre miste ci ha anche regalato una soddisfazione inaspettata.

 

Questa volta non sarò io a raccontarvi la gara, lascio alle parole dei partecipanti e alle bellissime immagini girate dalle cineoperatrici Luciana Bergomi e Sasha Bavestrello,  montate da Luis Bavestrello di Bike TV, il compito di trasmettervi le emozioni di una notte di fine estate, vissuta pedalando con ciclisti d’altri tempi, ex professionisti e appassionati di ogni età, che sfrecciavano come lucciole impazzite a 40/50 all’ora, nel buio del parco di Monza.

Qui il video della gara realizzato dagli amici di Bike TV

 

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La Gara

Dopo un primo giro di riscaldamento, dietro alla macchina della giuria, sono partito con gli altri primi frazionisti delle staffette, i corridori singoli che hanno pedalato ininterrottamente per 12 ore. Le luccicanti  biciclette e i loro piloti hanno sfrecciato come  formula 1 a tutta birra dal primo minuto.

 

E cosi è stato per tutta la notte, tra cambi velocissimi e il tifo dei compagni di squadra ad ogni passaggio sotto l’arrivo. Dopo di me è partita Marisa Sivo, che ci racconta con queste parole la sua esperienza:

‘ Era la mia “prima volta” con la bici da corsa, è stata un esperienza meravigliosa, buio, freddo, paura, ma le gambe giravano senza fatica ed avrei potuto continuare a pedalare, sei lì sola con te stessa e con i tuoi pensieri e ti senti piccola, di fronte all’immensità del cielo sopra di te.

Grazie a tutti.’

 

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Non siamo riusciti a farle il tifo, perche noi con il “Pieretti”, cosi chiama suo marito Luciano, l’aspettavamo sul rettilineo davanti al muretto dei box , mentre lei sfrecciava nella corsia dei box. Grazie Marisa, il prossimo anno però ti vogliamo vedere anche noi.

 

Dopo di lei intorno alle 9,45 è partito Ersilio Ambrosini del TEAM LIFE che rappresentava insieme a Claudio Ingemmati partito dopo di lui. Normalmente corrono in MTB e solo per noi oggi hanno spinto sui pedali di una bicicletta con le gomme strette e senza tacchetti

 

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Ersilio ci parla della sua gara:

‘Sono abituato a gareggiare in competizioni estreme e per altro in MTB, non avevo mai usato una bici da corsa e le sensazioni che ho provato sono di libertà assoluta , di felicità estrema, in un percorso fantastico e unico. Ma soprattutto ho conosciuto gente fantastica, gente come me con ideali di libertà assoluta, grazieeee.’

 

Ersilio, a causa della sfida che ha affrontato e vinto contro un osteosarcoma a 20 anni, pedala praticamente con una sola gamba. E’ riconoscibile da lontano per la sua posizione storta in sella, lo abbiamo accompagnato tifando per lui dal muretto dei box ai suoi passaggi,  lui ogni volta ci salutava con la mano e ci rispondeva con il suo entusiasmo straripante.

 

Grazie guerriero, con te non l’avrebbe vinta neanche Belzebù in persona.

 

A Claudio Ingemmati l’onere e l’onore di passare la mezzanotte in sella, lui il più giovane, è certamente il più veloce e motivato del gruppo, già un ora prima del suo turno scalpita come un purosangue nel box.

 

Claudio cosi descrive la sua frazione:

‘La fatica che facevo per stare nel gruppo di testa era sostenuta dalla motivazione per cui ero in pista!

Dare visibilità a 2 grandi progetti! Mi sentivo la bandiera delle due Associazioni, strapazzata dal vento dei 50 km. orari ma che sventola fiera di essere vista anche da lontano, pronta ad affermare la propria identità.’

 

Quando da il cambio a Ersilio, scatena le gambe e non rallenta fino all’ultimo giro, lo incitiamo ogni volta che transita sul rettilineo nel gruppo dei migliori, la sua prestazione ci ha rimesso in gioco. Grazie Claudio 

Ormai è notte inoltrata quando Roberto Nelli aggancia le scarpe ai pedali e si lancia sul percorso.

Roberto ci riporta le sue sensazioni:

 

Entri nel freddo umido del parco e nel buio che intimidisce. Al primo giro mi superano tutti, poi inizio a recuperare qualche lucina rossa e dopo 3 giri finalmente riesco ad agganciare uno dei treni che passa…….e non lo mollo più fino alla fine. Che soddisfazione girare a 32 di media nel circuito più veloce del mondo !!!’

 

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Saluto i ragazzi di TEAM LIFE, hanno dato il massimo, ci lasciano, domani parteciperanno ad un altra gara diurna stavolta in MTB.

Mi aggiro un po’ nei box bevo l’ennesimo caffè con Robi Russo che intanto si è svegliato, mangiamo un altro pezzo delle buonissime torte che ha preparato Annalaura che quando torniamo è sveglia e, come è giusto fare prima di un appuntamento importante, sta decidendo l’outfit.

 

Ci confrontiamo un po’ sulla temperatura e l’umidità e alla fine decide, meglio il caldo del freddo, meglio sudare che tossire, è pronta con il suo impianto di illuminazione a doppia luce anteriore per garantirsi la massima visibilità, partita!

Annalaura cosi ci esprime la sua felicità:

Difficile concentrare in poche righe quello che abbiamo vissuto quella notte. LA  SORPRESA dell’invito a partecipare insieme a voi. La GIOIA delle telefonate con Marisa perché diciamolo….la nostra Marisa è un concentrato di energia esplosiva che ti coinvolge. 

La BELLEZZA di conoscere persone con la tua stessa passione che immediatamente diventano amici con quella bella sensazione di conoscerli da sempre (anche questa è la magia dello sport ). Il PRIVILEGIO di pedalare nel tempio della Formula Uno, con un asfalto che sembra velluto e ti fa andare fortissimo, anche se sono le 4 del mattino e non hai praticamente chiuso occhio.

Lo STUPORE di riuscire a pedalare nel cuore della notte quando la cosa più normale sarebbe stata quella di andare a dormire.

Quando ho scoperto che avrei pedalato dalle 3.30 alle 6 del mattino , senza riposare, ho temuto seriamente di non farcela e invece nel mio piccolo ho mantenuto una bella media, inaspettata. La MAGIA di essere completamente abbracciata dal buio, nel silenzio totale, IO e la mia BICI.

 I RUMORI del bosco in sottofondo, che più di una volta mi hanno fatto temere per la presenza di qualche animalotto pronto a far colazione con i miei polpacci.’        

                                                                                               

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Grazie Annalaura, sei una triathleta vera, che non si spaventa davanti a niente, ti avevo appena vista la settimana prima terminare il tuo primo Mezzo Ironman a Cervia, sapevo di poter contare su di te a qualsiasi ora del giorno e della notte, cosi è stato.

 

L’ abbiamo vista arrivare sul rettilineo dei box per il cambio solo agli ultimi metri perchè il  doppio impianto luci l’ aveva lasciata sola dal primo giro. Hai voluto provare l’ebbrezza di pedalare come una pazza a fari spenti nella notte per vedere…. come diceva Battisti… o diceva guidare?

Le 6 tocca di nuovo a me, si viaggia a 36 all’ora fino alla fine.

Il racconto della mia frazione la trovate nel video, insieme a tante belle immagini di una giornata di sport indimenticabile.

 

Taglio il traguardo con le lacrime agli occhi, ho fatto l’ultimo mezzo giro live su fb perché avrei voluto avere con me tutti gli amici, qualcuno anche sul canotto, avevo bisogno di compagnia, vi avrei abbracciati tutti li in mezzo alla pista, in quel luminoso mattino di fine estate, alla fine di una notte unica, piena di emozioni, dove abbiamo fatto quello che più ci piace, praticare sport.

 

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Ancora una volta, e stavolta non ero solo ma in squadra, abbiamo chiesto al nostro corpo di dare il massimo di NON FERMARSI perchè se lavoriamo bene insieme, noi e lui, potremo continuare a urlare NON CI FERMERAI! MAI!

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